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On Maggio 18, 2020
Comunicazione digitale: fase due cosa cambia
La fase due è iniziata: la comunicazione deve cambiare. Un leitmotiv di queste ore. Una costante. Un pò come se chi avesse attraversato la fase uno non sapesse che la fase due implica cambiamenti nella comunicazione, sopratutto.
La crisi sanitaria ha imposto a tutti un cambiamento immediato e rapido: il 90% delle comunicazioni si è spostato sul web. Nel bene e nel male. I giorni passati in casa per la maggior parte degli italiani sono stati supportati esclusivamente dal web e da ciò che comunicava il web.
Comunicazione digitale: positivi è meglio
Abbiamo imparato a comunicare meglio, noi prima di tutto. Abbiamo usato termini più calmi, più positivi e carichi di speranza. La comunicazione in questi ultimi 90 giorni è stata molto più carica di umanità. Quella seria chiaramente: quella di chi non specula. C’è poi stata la spazzatura: quella c’è sempre. Nonostante tutto. Chi in questi mesi ha fatto comunicazione digitale in modo professionale non ha generato allarmismi, non ha generato fakenews ma ha accompagnato il cittadino verso un nuovo normale educandolo spesso e volentieri a comportamenti differenti, troppo spesso sconosciuti.
Basta fare un giro nei social per capire chi fa comunciazione professionale e chi invece cerca un modo per “tirare su qualche euro”
Il mondo è cambiato: il dopo lockdown va affrontato creano una comunicazione idonea ad un breve periodo. Come sembre esistono due modi di comunicare noi scegliamo da sempre il migliore.
Siamo fortemente critici verso chi criminalizza la rete ed il web: in circa 90 giorni senza la rete ed il web gli italiani non avrebbero potuto:
- comunicare tra di loro
- avere la spesa a domicilio
- gustare un buon piatto da ristorante
- acquistare un qualsiasi prodotto.
Non è bene demonizzare un servizio utile e libero. In rete il commercio è libero come nel mondo reale. Online si può acquistare persino dal panettiere sottocasa.
Comunicare bene: è generare sicurezza
In questa fase bisogna lavorare sulla sicurezza. Il comportamento degli italiani è cambiato: sono bastati poco più di due mesi per fare delle persone nuove. Migliori forse: nuove certamente. Secondo alcuni dati che abbiamo letto su Engage ” Il 50% degli italiani intende evitare luoghi affollati come possono essere i negozi mentre il 60% adotterà misure di precauzione e sarà molto cauto prima di decidere di entrare in negozio.” Cosa significa questo? Bisogna spostare il proprio negozio online o almeno bisogna avere un eCommerce in grado di essere un ottimo sostegno all’impresa.
Avere un eCommerce è cercare di conquistare una nuova fetta di mercato.
Affiancare nuovamente il retail “classico” all’eCommerce e ai servizi online diventa necessario: chi demonizza gli acquisti in rete sta ferendo profondamente le aziende con punti di vendita fisici perchè ormai l’umanità post prima fase emergenza sanitaria è cambiata. Non solo. I punti fisici aperti al pubblico devono sottostare ad alcune regole che nel digitale non esistono. Il tempo lo si ottimizza acquistando in rete, nel negozio fisico invece spesso bisogna fare le lunghe ed estenunti file per l’accesso la ripartenza ha anche messo in campo i nuovi orarie vincoli di servizio (sanificazione, gestione delle code, disponibilità più o meno limitata di prodotti e servizi).
Consigli per comunicare bene fase due
In questi giorni di lockdown ci siamo dati da fare per capire come comunicare al meglio. I nostri consigli di base applicabili per ogni genere di settore sono questi.
- Empatia: ognuno di noi ha il dovere di essere empatico, comunicare digitale non è facile per nulla, generare empatia lo è ancora meno. In un momento di crisi sanitaria o sociale, quello che manca è l’empatia. Generiamola, costruiamola, diffondiamola.
- Chiarezza: un messaggio deve essere semplice e chiaro, rapido, veloge.
- Flessibile: la comunicazione può modificare in modo rapido e bisogna essere velocissimi ad adattarsi.
- Social: una necessità. Sono una ottima cassa di risonanza per un messaggio commerciale e non solo.
Comunicare in modo perfetto non è facile: farlo al meglio è una mission. Ogni volta ricordiamoci che il mondo è cambiato: rapidamente. Quando comunichiamo online facciamolo sempre consapevoli di essere parte del Pianeta: costruire anzichè distruggere.
Demonizzare oggi la rete è dire a milioni di persone: perdete il lavoro. Senza la rete il nuovo normale non potrà essere vissuto a pieno specie nel primo periodo dove la diffidenza e la paura sarà triste normalità.